Arriva un momento, quando meno te lo aspetti, in cui i sacrifici, gli sforzi e le delusioni vengono ripagati.

È successo una sera, sotto il cielo di Cormano, con uno scrosciante temporale che si è abbattuto dal fischio d’inizio fino alla fine della partita, mischiando gocce di pioggia al sudore sulla fronte delle ragazze.

Sì, perché quella sera, per la prima volta, il gruppo di calcio femminile delle Ragazze dell’OSG 2001 è riuscito ad alzare, vittorioso, il trofeo messo in palio, battendo ai rigori le padrone di casa del San Luigi Cormano.

Per la cronaca, era il 13 maggio 2025.

Uscite vittoriose la settimana prima da una semifinale combattuta sino all’ultimo secondo contro il Desiano (in cui proprio sul fotofinish un calcio d’angolo si è infilato sul secondo palo beffando il portiere avversario), contro il San Luigi le motivazioni e la concentrazione su ogni pallone perso o recuperato, facevano capire sin da subito come la coppa da alzare fosse l’obiettivo ultimo di tutte le sette calciatrici in campo e delle loro compagne in panchina, che le incitavano come fossero loro stesse sul rettangolo di gioco.

La sfida si alternava con azioni pericolose da ambo le parti e solo a metà primo tempo Sara Dall’Aglio, la nostra numero 10, dribblava al limite dell’area un difensore e di sinistro rasoterra deponeva il pallone alle spalle dell’estremo difensore. 1 a 0 per noi.

Naturalmente la controffensiva del San Luigi non si è fatta attendere e dopo un parapiglia in area, dove il nostro portiere (Viola Di Savino) e le compagne del reparto difensivo riuscivano a spazzare via un pallone ballerino sulla linea di porta, nulla si è potuto sul tiro/cross di un’avversaria che si è infilato a palombella nel sette, alla destra del portiere. 1 a 1 alla fine del primo tempo.

 

La ripresa ha visto un intensificarsi dell’acquazzone che imperversava sulla zona, come una subdola nuvola di fantozziana memoria, ma anche l’impeto (sportivamente parlando) delle due squadre si rafforzava, culminando in due occasioni, una per parte, per andare in vantaggio.

La prima sempre sui piedi di Sara che, spostando la palla dal destro al sinistro, superava il portiere ma calciava a lato della porta. Poi, a pochi minuti dal fischio finale, un rasoterra dalla fascia sinistra attraversava tutto lo specchio della nostra porta e solo un millesimo di secondo di ritardo impediva all’attaccante del San Luigi di segnare in scivolata. Triplice fischio finale e calci di rigore.

La prima a tirare è stata la difensore del San Luigi, che però calciava alle stelle, come Roberto Baggio nella finale Mondiale del 1994 a Pasadena (California – USA) contro il Brasile.

Sul dischetto, per noi, si presentavano nell’ordine Sara (che segnava), Elisa Costantinopoli (che segnava), Romy Bodenschatz (che non angolava bene e si faceva parare il tiro) ed Emma Bubnikova (che freddamente insaccava sulla destra dell’avversaria).

Per le nostre antagoniste si annotavano un tiro centrale parato da Viola, un bellissimo goal nell’angolino alto ed una strepitosa parata del nostro portiere che, come un felino, si abbassava sulla sua destra ed andava a respingere il pallone.

Dopo è storia: il nostro capitano Giulia Roveda alzava al cielo la Coppa, accompagnata dalle sue compagne che a turno si facevano le foto con l’ambito trofeo, complimentandosi fra di loro per il risultato ottenuto.

Per concludere: il calcio delle ragazze dell’OSG 2001 è ancora acerbo in alcune circostanze, soprattutto quando le si vede scontrarsi con chi ha più stazza, ma è il gruppo a fare la differenza.

Dove la singola arrancava, l’aiuto e il supporto di una o più compagne permettono di superare la difficoltà.

La garra (come viene definito in ambito calcistico argentino) è stato il combustibile che ha permesso ad un gruppo creatosi da circa un anno e mezzo (tralasciando le quattro ragazze, zoccolo duro delle componenti, che hanno aperto nel 2020 il calcio giovanile femminile in OSG) di bruciare le giuste tappe nel percorso di crescita umana e professionale.

Quando all’inizio si prendevano imbarazzanti imbarcate, perdendo persino 12 a 1, ora le sconfitte (che ci sono perché fanno parte dello sport agonistico, qualsiasi esso sia) sono più combattute: 2 a 1, 3 a 2 o 1 a 0.

Grazie alla passione di Loris (nostro DS) e degli allenatori (i due Daniele, Max, Laura e Andrea), alla loro conoscenza e professionalità, le ragazze dell’OSG ora sono una realtà nel palcoscenico del CSI.

Molte ragazze hanno partecipato agli Open Day per poter far parte di questo gruppo e con questo ardore il futuro non può che essere roseo e speranzoso.

La partita di martedì non è il punto d’arrivo, ma di partenza per una nuova tappa nel loro viaggio sui campi da calcio.

Grazie a tutte e a tutti per questi momenti emozionanti che ci state dando e che sicuramente ci regalerete in futuro.

Andrea Roveda